Certamente il debito pubblico italiano è un problema
per tutti, che rischia di far crollare la moneta unica, e se l’
economia italiana rimarrà stagnante nel prossimo decennio prima o
poi assisteremo all’insolvenza.
Secondo i dati europei, tra il 2007 e il 2013 il
rapporto tra debito pubblico e PIL ( prodotto interno lordo ) è
passato dal 103,3 al 132,6 per cento.
L’ OCSE ( organizzazione per la cooperazione e
sviluppo economico ) prevede che nel 2014 raggiungerà il 137,5 per
cento. Se la stagnazione continuerà per tutto il 2015 e 2016 il
rapporto tra PIL e debito andrà verso il 150 per cento. Secondo noi
non è il problema, la percentuale in sé, quanto la tendenza.
Ci
sono segnali di probabile imminente arrivo della DEFLAZIONE : calo
prezzi, che fa aumentare il valore reale del debito .
Quando un’economia è in deflazione il denaro non
speso acquista valore nel tempo. Questo può sembrare una cosa
positiva, ma significa che tutto il resto perde valore, compreso il
lavoro, e che non ha senso spendere soldi che si possono risparmiare,
quindi tutti smettono di spendere. Questa non è la ricetta della
crescita, è la ricetta di due decenni di stagnazione.
Strumenti politici
L’unico
modo per uscire da questa trappola è che il PIL aumenti più del
debito. Purtroppo l’ Italia non ha gli strumenti politici per
attivarlo; non ha moneta da svalutare. La Banca Europea Centrale (
BCE ) non sta ancora comprando il debito pubblico italiano ( questo è
il vero problema). Questo sarebbe il modo per contare su una
svalutazione simile a quella del 1992, quando la lira uscì dal
meccanismo dei tassi di cambio europei, per fare ciò l’euro
dovrebbe svalutarsi di circa il 60 per cento.
Riforme economiche
Ci viene da ridere ascoltando chi continua a dire che
bisogna riformare la GIUSTIZIA, abbassare le TASSE ( chi le paga)
migliorare efficienza della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. In sostanza
modificare il proprio sistema politico. Prendiamo esempio dal
GIAPPONE, terza potenza industriale mondiale: ha un mercato del
lavoro flessibile, una tassazione bassa, un sistema giuridico
efficiente. Eppure l’economia giapponese dà risultati deludenti da
più di vent’anni. Tra cui altissimo debito e la Banca centrale che
continua a stampare moneta.
Influenza su eventi macroeconomici
Nei
prossimi anni scoppierà negli Stati uniti la BOLLA dei “ prestiti
agli studenti universitari “ che ormai ha raggiunto somme enormi,
non più esigibili e la BOLLA immobiliare cinese, e la non corretta
valutazione dei rischi per il mercato dell’energia ( crisi
ucraina/avanzata miliziani dello stato islamico ). Infine le ultime
due chicche : il sistema bancario italiano è il peggiore in Europa,
con circa 320 miliardi di crediti inesigibili, e i più grandi gruppi
industriali italiani, controllati dal cosiddetto capitalismo
famigliare, sono pieni di debiti e dovrebbero essere ricapitalizzati,
cosa che non avviene, anzi gridano più forte ancora per la riduzione
dello stato sociale e dei diritti. Quelli che ci hanno messo in
braghe di tela adesso hanno la ricetta per lo sviluppo e purtroppo ci
sono quelli che gli danno retta.
Il presidente
Oscar
Brun
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