Lo scopo, era di dare aiuto alle
classi più disagiate; tale “scopo” fu poi seguito dalle successive banche del
monte che sorsero in altri luoghi d’Italia.
Nel 1624 vi fù una prima riforma,
per volere del granduca Mediceo che gli diede una garanzia pubblica, i pascoli
demaniali della maremma – paschi- da qui’ il nome Monte dei Paschi di Siena.
La banca si ampliò anche ai
mercati europei concedendo prestiti a principi e prelati diventando esattore
delle decime pontificie svolgendo servizio di tesoreria per questa ragione già
nel 1759 l’amministrazione era sotto controllo governativo.
Nel 1784 la comunità senese
eleggeva 8 amministratori, ma il Provveditore – l’attuale amministratore
delegato- era già di nomina del governo.
Il 12.03.1936 con la nota Legge
bancaria, assieme alle cosi’ dette di interesse pubblico. Comit, Credito
italiano e Bnl. Privò Siena di nominare tutti gli amministratori.
Nel 1995 con Decreto Ministero
Tesoro, MPS fù trasformata in spa ed il
patrimonio fu affidato ad una fondazione: Fondazione MPS. Idem sorte per le
altre banche Cariplo, Crt ed altre.
Gli Enti territoriali nominano i
consiglieri di tali enti.
Fino al 2000 la banca aveva delle
eccellenze nella banca-assicurazione e nell’intermediazione titoli.
Nel gennaio dello stesso anno comprò Banca del Salento, poi denominata Banca 121,
pagata uno sproposito ed oltre a non valere la cifra pagata, dovette anche far
fronte a debiti contratti per finanza spericolata su btp e derivati.
Il colpo “mortale fù l’acquisto
di banca Antonveneta, di area Ior, dal Banco Santander pagandola il doppio una
cifra colossale che presto fù svalutata in bilancio.
Quello fù l’inizio della fine.
Complice anche la crisi internazionale la situazione precipitò. I dirigenti ci
misero del loro per acutizzare la già difficile situazione, compreso coloro che
furono nominati successivamente per “salvare” la Banca.
La politica e la “classe
dirigente”, si attardò a darsi le colpe tar i vari “colori” invece di “
prendere il toro per le corna” salvando l’istituto,(MPS) come fatto dall’Inghilterra con Rbs e come farà la
Germania con Deutsche Bank.
In Italia anziché prendere atto
della realtà e della necessità di salvare una banca importante sia per il
territorio che per tutto il sistema nazionale, si è sottovalutato il rischio e
probabilmente si è voluto diminuire il ruolo del territorio, anche se porta
buona parte della responsabilità di tale situazione.
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