CONTRATTO STATALI
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Sottoscritto il contratto per gli
statali, così titolavano i giornali.
Il grande Totò avrebbe esclamato: ma
mi faccia il piacere, mi faccia.
Esulta il governo e si capisce.
Esultano Cgil-Cisl-Uil e si capisce
molto, moltissimo, meno.
Non esultano i lavoratori, del
pubblico impiego, e si capisce benissimo; poiché sono 7 (sette) anni che non
hanno rinnovato il contratto.
Non perché non volevano, ma perché
c’è stato il blocco del governo.
Qualcuno, in modo rude, ma efficace,
ha definito, la firma del protocollo, una marchetta elettorale per il governo.
Per il semplice fatto che il governo
ha l’obbligo di rinnovare il contratto, a seguito della sentenza della Corte
Costituzionale del luglio 2015.
In sette anni, la perdita, per i
lavoratori, è stata di 130 €/mese, per uno stipendio medio.
Cifra dedotta da tabelle Aran –
agenzia trattante, per il governo-.
Per Cgil-Cisl-Uil la cifra è
addirittura più alta, pari a 212 €/mese.
Il risparmio, per lo stato, calcolato
dal ministero del tesoro è stato di 35 miliardi di €.
A fronte di tali cifre, il protocollo
“prevede” un aumento di 85€ medi lordi (non per tutti), quindi alcuni, forse
molti, percepirebbero molto meno.
Ovviamente gli 85 €/lordi ci
sarebbero a fine scadenza contrattuale, nel 2018.
Solo due mesi fa Cgil-Cisl-Uil
chiedevano un aumento medio non inferiore a 150 €/mensili.
C’è poi da aggiungere che l’eventuale
accordo è privo di copertura (soldi).
Secondo il ministro, Madia, il costo
è di 5miliardi per i tre anni di contratto.
Con gli oneri occorrono 2,3 – 2,5
miliardi/anno.
Coperture (soldi) che non ci sono.
La legge bilancio ha stanziato 1,5
miliardi per il 2017; soldi che servono anche per gli 80 € per militari e
polizia più altri per le assunzioni.
Quindi la cifra disponibile, per il
contratto, 850 milioni.
Non c’è bisogno di essere matematici,
per evidenziare che la cifra non è sufficiente per onorare l’eventuale patto.
Con questa cifra si arriverebbe ad un
aumento a 10/15 € mese per il 2016 e 18/25 per il 2017 sempre lordi.
Il governo dovrebbe trovare, per
onorare, il modesto aumento, oltre 5 miliardi di €.
Questo recepimento dovrebbe avverarsi
nello stesso periodo in cui, il governo, si è impegnato ad attuare una stretta
sui conti, di 35 miliardi di €.
E sempre nello stesso periodo, c’è un
impegno per il taglio del ’Irpef.
Le ipotesi sono due, la prima: il
presidente Boccia –Confindustria –che ha una tipografia si impegna a stampare
euro; la seconda e che il ministro Padoan trasformi il piombo in oro.
L’ultima chicca.
I sindacati di base hanno chiesto
come mai non sono stati convocati?
Il sottosegretario ha spiegato che
non si trattava sul contratto ma di un accordo politico, quindi la regola del
convocare tutti non valeva. (?)
Infine le trattative vere e proprie,
sui contratti dei vari settori delle pubblica amministrazione, inizierà dopo
che il ministro, Madia, ammesso che sia ancora, dato che radio scarpa parla di
rimpasto post referendum.
Il ministero deve dare le linee guida
all’Aran, agenzia come datore di lavoro, sempre radio scarpa, dice che se ne
riparla a metà del 2017.
Poi si offendono se dicono che hanno
fatto un favore elettorale al governo.
In cambio di che’?
Magari lo hanno fatto gratis!
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